Avevo quasi voglia di interrompere, almeno temporaneamente, questa esperienza. Per fortuna è lunedì, piove e il cielo è grigio, io sono stanco e non ho la minima voglia di lavorare. Dunque, posto (grazie Sonia per il tuo commento, piccola molla che aiuta a muovere anche la mia proverbiale pigrizia).
Anche perché la notizia è di quelle ghiotte: a Londra se hai un cellulare Bluetooth e un pò di pruriti sessuali puoi ben presto soddisfare il tuo desiderio. La tecnologia Bluetooth consente ad apparecchi diversi (telefoni, palmari, notebook, …) di “trovarsi” se vicini e di dialogare tra loro (definizione tagliata con l’accetta ma facile da comprendere, spero). Dunque perché non “cercare” una persona consenziente via cellulare? Se il nick name ti ispira e se dall’altra parte c’è una risposta positiva, voilà, il gioco è fatto.
Nulla di male, mi sembra. La cosa che stupisce è come la tecnologia stia facendo breccia nella sfera sentimentale o sessuale. Penso alle chat, alle community (qui e qui), ad alcuni blog… Forse tanta complessità ci ha rovinato in passato e servono oggi maschere e strumenti per arrivare a nuove conoscenze. Fa un pò paura, a vederla così. Fa un pò paura leggere i post delle community. Fa un pò paura pensare che due persone su un treno o in un locale cercano con questo telefonino in mano (modello radar) qualcuno con cui scopare, magari camminando in su e in giù per aumentare il campo di ricerca. Ma fa soprattutto paura pensare che dietro al nick name Fernanda Lessa potresti ritrovarti una settantenne libidinosa! Aiut!
19 aprile 2004 alle 18:04
aiutoooooo!
M.
19 aprile 2004 alle 21:09
Se penso alle persone che vedo la mattina sulla corriera… piuttosto divento frigida.
27 aprile 2004 alle 22:47
Il saporito gusto della parola, della scoperta (quella lenta, centellinata pian piano) è in ferie o già in discarica?