Non se ne può letteralmente più dei contenziosi nati dopo le elezioni.
Ho vinto io.
No, non hai vinto. Ho più voti io.
Ma ho più seggi io e sei tanto pirla da avermeli dati tu con la tua nuova legge.
Vabbé, non ha vinto nessuno, grande coalizione.
Si, col piffero. Ora gioco io, il pallone è mio.
Se hai vinto hai imbrogliato! Ricontiamo le schede, quelle contestate.
Ma smettila… anche contandole vinciamo.
Allora le ricontiamo tutte!
Cos’hai bevuto? La coca-cola con l’aspirina? Anche il sardo ci da ragione.
Ecco, da un momento all’altro mi attendo uno dei due che si mette a piangere battendo i pugni per terra. Soprattutto mi chiedo quale credibilità abbia un polo che dato per sconfitto a pochi mesi dalle elezioni decide di modificare la legge elettorale venendo anche meno alla volontà popolare espressa con un referendum e – cambiandola a suo vantaggio – perde. O che per anni insegue il voto degli italiani all’estero e poi proprio questi confermano la sua sconfitta. Quantomeno sei un incapace. Se rubi la marmellata almeno pulisciti le dita… A chi contesta che hanno più voti al Senato, l’Unione dovrebbe rispondere solo una cosa (e lo fa con troppa timidezza): sono le Tue regole, bellezza!
E quale credibilità ha poi chi un giorno parla di brogli, quello dopo di grande coalizione, quello dopo ancora di verifica del voto che forse lo sovvertirà, poi di regime, poi ancora di "volemose bene" e facciamo un pezzo di strada assieme e infine, forse disegnato su una maglietta, urla all’inganno perché un gruzzolo di voti erano di un’altra Lega.
Detto questo, non gongolo affatto a vedere il vincitore in tv. Saranno giorni, o mesi, o anni (chi può saperlo?) molto difficili.