Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Un esempio di fulgido giornalismo

Sempre sulla questione Papa “imbavagliato”, un bell’esempio di servizio giornalistico che non sposa alcuna tesi, posizione, che non mostra simpatie ma che comunica solo i fatti… E qui la solita domanda, a cosa serve un Ordine professionale, e la constatazione che quanto detto da Pannella oggi (vedi post precedente), è quantomai vero. Ahinoi.

(via Luca)


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Effettivamente…

Dichiarazione di Marco Pannella:

“Benedetto XVI soprassiede dunque. Ma potremmo certamente consolarci di questa sua decisione di non parlare in quella sede: potremmo sicuramente consolarci ascoltandolo, come quasi ogni giorno, a reti unificate nei telegiornali dall’alba a tarda notte.”


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Pulpiti

Sono giorni che latitavo dal blog. La notiziola, perché a me questo pare, del Papa che non potrà tenere la lectio magistralis di apertura dell’anno accademico alla Sapienza, mi porta a scrivere di nuovo. Ragionando in ordine sparso su alcuni punti.

L’idea della Chiesa e il Papa censurati fa un po’ sorridere, essendo loro in genere qui in Italia a censurare e giudicare, direttamente o tramite i poteri forti, politici e mediatici. Ma la censura non la amo, dunque tenderei a non apprezzarla nemmeno se applicata al contrario… solo che l’impressione è che non si tratti di censura in questo caso. Il tutto sembra partire invece da un errore non solo formale del Rettore, ovvero incaricare il Papa, peraltro capo di uno Stato straniero, di tenere la lectio magistralis. Io non sono un esperto di affari universitari, ma ho capito che esiste una forte differenza tra l’invito rivolto e quello ad un dibattito filosofico, ad una discussione, ad un confronto. A questo errore, ne sono seguiti altri, da qualsiasi parte, fino alla situazione attuale. Che è spiacevole ed è forse sbagliata, non saprei.

Continuo però a pensare che come sempre la notizia sia stata cavalcata selvaggiamente ed ingigantita dai nostri media, complici tutti ma proprio tutti i politici, che non hanno visto di meglio che sdegnarsi e rilasciar dichiarazioni. Tutti appassionatamente a parlare di regime, di libertà di parola, di bavagli, di derive, di eventi drammatici, di intolleranza & co.
Però non mi stupisco, visto che siamo l’unico paese dove un Tg trasmette anche i rutti pontifici e dove i politici sembrano spesso al soldo del Vaticano.

Se vogliamo allora parlare di libertà, a che punto è la discussione sul Testamento biologico? E i pacs/dico che fine hanno fatto? Ecco, prima di indignarsi sulla notizia del giorno, i nostri rappresentanti farebbero bene a chiedersi se in qualche modo non stanno loro censurando i bisogni degli elettori, per inseguire una dubbia idea di consenso, un potere a sua volta censorio come la Chiesa. Citando Sofri sr.: “Forse la Chiesa dovrebbe esserne meno sorpresa di tutti, e chiedersi quanto le tentazioni di censura o di proibizionismi anticlericali debbano al suo proprio oltranzismo“.

Poi certo far scegliere in ultima battuta al Papa se andare o meno è una mezza sconfitta e offre il fianco a chi critica la laicità, un valore invece sempre più importante in un mondo in evoluzione.

PS: sul Testamento biologico, due notizie: il presidente Napolitano ha venerdì scorso voluto incontrare gli autori del libro “Il dolore e la politica”; il 21 gennaio alle 16.00, a Roma, Palazzo Valentini, si terrà il convegno “Che cos’è il Testamento biologico?”.