Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


Lascia un commento

Parlare di testamento biologico in tv

Ieri sera ero in casa, tranquillamente seduto sul divano, tra la cena e il caricamento della pipa (una nuova Parker of London di cui sono molto contento). Accendo la televisione e mi imbatto, ma non è una rarità, in Otto e mezzo su La7. Argomento del giorno, il testamento biologico, l’eutanasia, la buona morte (o vita). Ospiti, oltre a Ferrara e Armeni, Ignazio Marino, Mina Welby, Mario Melazzini, Matilde Leonardi.

Non è la prima volta che se ne parli nella trasmissione, ma anche stavolta sono rimasto per la qualità e levatura del dibattito. Queste pillole andrebbero salvate e messe in teca, per non affogarle nella mediocrità della nostra tv quotidiana. Dimostrano che si può parlare con intelligenza e moderazione di problemi anche etici, con cognizione di causa anche scientifico-medica, con volontà di convincere sulle proprie idee gli altri senza insultarli o soverchiarli col solo tono della voce.

Chapeau.


1 Commento

Per passare una serata in allegria

Stasera presso la Casa delle Letterature, in Piazza dell’Orologio 3 a Roma, avrà luogo la presentazione del libro “Il dolore e la politica” di Manconi-Boraschi. Sarà l’occasione per discutere di libertà di cura e diritti del malato, soprattutto dopo il “caso Welby”. Se qualche blogger volesse esserci, mi troverà (forse anche in buona compagnia, vero Rudy?).

Update: la presentazione del volume è stata molto interessante ed hanno preso parola Luigi Manconi ed Andrea Boraschi, gli autori del libro, Anna Maria Coscioni, Mario Riccio e Giuliano Giubilei (RaiTre) come moderatore. Il parterre era più esteso, ma la cosa interessante è che il dibattito non si è speso sul libro, sulla sua promozione, quanto sulla promozione del disegno di legge sul Testamento biologico e la libertà di cura, che andrebbe a colmare un vuoto legislativo (in parte, perché la legge in qualche modo oggi garantirebbe certi diritti, se fosse letta senza pressioni politiche o di dottrina). Spero qualche lettore romano abbia profittato della mia segnalazione. In caso contrario, una letta al libro la consiglio, perché è un compendio con interventi autorevoli sul problema, affrontato in modo completo e serio.