Il Blog di Lebowsky

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Diritti umani e democrazia

Il riconoscimento dei diritti umani anche più basilari è oggi chimera in molte parti del mondo. Ci sono Paesi che non sono democratici e che reprimono (vedi Birmania); Paesi che non sono democratici ma sono in qualche modo riconosciuti ed accettati dalla comunità internazionale che poi al dunque mostrano il lato peggiore del potere (vedi Pakistan oggi, con arresti di massa alcuni eccellenti); poi ci sono quei Paesi che sono tanto democratici da volerla esportare la democrazia, come gli Usa, peccato poi leggere per puro caso, un documento come questo.


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Bastone (tanto) e carota (poca)

Dopo le immagini scioccanti dei monaci ormai cadavere dopo la violenta repressione in Birmania, nessuno spiraglio o speranza in Birmania. E’ una dittatura e come tale, non prevede né democrazia né buonsenso… ora siamo alle minacce, dirette ai monaci di non organizzare ulteriori manifestazioni, alle restrizioni, per esempio della rete Internet, all’espulsione del massimo rappresentante Onu nel paese.

Un gesto arrogante. A dire che i giudizi internazionali non contano nulla o quasi.

Considerando la copertura colpevole e indegna di paesi come Cina e Russia al regime, non pare atteggiamento privo di senso, però.


3 commenti

Myanmar

In Myanmar (che non si capisce per quale motivo i giornali continuino a chiamare Birmania) è scoccata l’ora del regime, della violenza e della forza brutale ed ingiusta contro chi ha osato protestare. Lo sapevamo anche se tutti, credo, abbiamo confidato in un prologo diverso. E’ venuta l’ora non solo dei monaci, ma anche dei giornalisti ovvero di quell’occhio scomodo capace di testimoniare la follia di una repressione cieca.

All’estero sdegno e parole di condanna. Ma qui, nessuno muoverà un dito. Cina e Russia hanno già fatto ricorso al loro potere in Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dimostrando ancora una volta come tale istituzione e i suoi meccanismi siano non più adatti ai tempi e da rifondare.

La cosa più triste è che oggi, anno 2007, al Mondo si debba assistere ancora a certe immagini. E’ tale il senso di ingiustizia che si percepisce che – se la storia non avesse dimostrato tragicamente il contrario in altre occasioni – ci si augurerebbe una rivoluzione vera e propria, a rimuovere militari e capo dello stato in un sol colpo riportando democrazia e giustizia.