In Myanmar (che non si capisce per quale motivo i giornali continuino a chiamare Birmania) è scoccata l’ora del regime, della violenza e della forza brutale ed ingiusta contro chi ha osato protestare. Lo sapevamo anche se tutti, credo, abbiamo confidato in un prologo diverso. E’ venuta l’ora non solo dei monaci, ma anche dei giornalisti ovvero di quell’occhio scomodo capace di testimoniare la follia di una repressione cieca.
All’estero sdegno e parole di condanna. Ma qui, nessuno muoverà un dito. Cina e Russia hanno già fatto ricorso al loro potere in Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dimostrando ancora una volta come tale istituzione e i suoi meccanismi siano non più adatti ai tempi e da rifondare.
La cosa più triste è che oggi, anno 2007, al Mondo si debba assistere ancora a certe immagini. E’ tale il senso di ingiustizia che si percepisce che – se la storia non avesse dimostrato tragicamente il contrario in altre occasioni – ci si augurerebbe una rivoluzione vera e propria, a rimuovere militari e capo dello stato in un sol colpo riportando democrazia e giustizia.
29 settembre 2007 alle 10:25
Il motivo per cui la chiamano – la chiamiamo Birmania – non è così pigro come alludi. la questione è stata molto discussa ancora in questi giorni, soprattutto nei giornali. Malgrado Myanmar sia il nome più antico del paese, la sua reintroduzione da parte della giunta militare è contestata dalle opposizioni in quanto imposta da una giunta ritenuta illegittima con tutti i suoi atti. Tra l’altro, ricordiamoci che stiamo parlando del nome inglese: quello birmano è sempre rimasto lo stesso. Alcuni giornali hanno aderito a questa dissociazione: per esempio Time, le Monde e Repubblica, lo hanno detto esplicitamente. Altri – il WSJ, mi ricordo – usano Myanmar. Ciao, Luca.
29 settembre 2007 alle 19:04
Grazie Luca. Hai colmato un mio vuoto di conoscenza… ed in effetti, la motivazione per cui usare Birmania al posto di Myanmar, è più che ragionevole. Ancor più alla luce degli ultimi eventi. Sarà che noi italiani comunque siamo in genere un pò pigri nell’adottare i nomi originali o nuovi, dunque ho pensato male ancor prima di avere certezza della motivazione. Ciao, Marco
30 settembre 2007 alle 19:02
E’ un po’ come se la provincia di Bolzano decidesse di chiamarsi ufficialmente Sudtirol, e i giornalisti la chiamassero “ex Alto Adige”… Mi è sempre sembrata una puntualizzazione inutile, ma fa tanto fico…