Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Fino a prova contraria

Sono parecchio stupito della rilevanza che alcuni giornali hanno dato alle foto di Alberto Stasi, sospettato per il delitto di Garlasco, posto alla gogna dalla stampa e poi addirittura arrestato forse con una certa leggerezza. Ad oggi, non ci sono prove che lo identifichino come colpevole e in uno stato di diritto, almeno fino a prova contraria, deve essere considerato innocente.

E allora, che senso ha mostrarlo in compagnia di amici sorridente e – rubando il mestiere agli specialisti del gossip – titolare: “Garlasco: Stasi si rilassa con una bionda sui Navigli”? La bionda potrebbe essere semplicemente una degli amici del gruppo con cui è uscito; nessuno ha pensato che pubblicare una foto del genere più che diritto di cronaca è violazione della privacy; ognuno vive il lutto in maniera diversa, chi dice che a distanza di mesi non sia lecito per un ragazzo cercare una sera di sollevarsi e ridere?

Ecco. Tutto (e dico poco) qua.


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Sri Lanka e la deriva militare

Lo Sri Lanka è un paese meraviglioso. Nonostante la fine della tregua tra i ribelli Tamil e il Governo, è un paese che consiglio ancora ad oggi e che con determinate accortezze, non è affatto pericoloso per un viaggiatore occidentale. Anzi, proprio per questo fa ancora più male notare come il contrasto ai Tamil negli anni si sia trasformato in un continuo rafforzamento dell’organico militare, in un innalzamento delle spese associate all’esercito, in un rafforzamento del potere di quest’ultimo.

Così oggi non stupisce leggere come un’inchiesta del giornalista esperto di difesa Iqbal Athas si sia tramutata nella revoca della scorta assegnatagli precedentemente e in minacce dirette nei confronti del suo traduttore cingalese. Il tutto perché l’inchiesta metteva in luce un acquisto di Mig ucraini di seconda mano da parte del Governo dello Sri Lanka, a prezzi esorbitanti e tramite una compagnia di Londra senza domicilio fiscale. Quantomeno un affare sospetto.

Le pressioni delle associazioni di stampa internazionali serviranno a qualcosa? Sarebbe interessante se il Comune di Roma, che patrocinerà la festa dello Sri Lanka a Roma, il 22 e 23 settembre presso la sede dell’Associazione culturale Makenoise (v. Assisi 113), ci mettesse una buona parola e aiutasse nel suo piccolo un processo di riavvicinamento delle parti fondamentale per garantire stabilità ad una nazione che altrimenti sarebbe ricca e florida.


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Sbatti il mostro in prima pagina

Personalmente non ho alcun attaccamento morboso alle notizie di cronaca nera. Anzi, da anni ormai le ascolto al tg solo per evitarmi uno zapping in più, con assoluto fastidio e nessun interesse. Sui giornali, le salto al pari degli annunci mortuari. Non c’è nulla da fare però: gira che ti rigira te le sbattono in faccia ogni volta.

Ora provo profondo disagio a seguire il delitto di Garlasco. Non so come interpretare la storia dei fotomontaggi delle cugine “affrante” e truccatissime, su cui tanto e ovunque si è discusso tirando in ballo velinismi, danni generati dalla tv, derive sociali, ecc. D’altronde, girando per le strade, continuo a vedere pubblicità di serate in discoteca con guest star Corona, serate da cui personalmente mi terrei lontano ma che, evidentemente, richiamano pubblico.

Non so come possa apparire normale che di fronte alle case di vittima e indiziato, stazionino da giorni intere troupe televisive, con tanto di telecamere e orde di giornalisti senza scrupoli che incalzano anziani signori vittime di un dolore inimmaginabile e vicino. Che ti verrebbe voglia di prendere anche tu la scopa ed inseguirli, chiedendo un minimo di rispetto e – oddio che parola – umanità. Allo stesso tempo avresti voglia di scrivere al Garante della Privacy e chiedergli perché rompe le scatole su presunti e in alcuni casi risibili vincoli, mentre non detta regole un pò più ferree per violazioni che a me paiono abnormi.

Infine, non capisco come nonostante tutto si continui ad interpretare un avviso di garanzia come un’incriminazione de facto. Così abbiamo ancora una volta un ragazzo che non si sa se sia realmente colpevole o meno, che la legge descrive come innocente fino a prova contraria, sbattuto in prima pagina ovunque, sottoposto ad uno stress psicologico folle, destinato per sfuggire a tutto ciò ad una pur non comminata detenzione, agli arresti domiciliari.

L’estate sta finendo… tra poco dimenticheremo anche questa ed attenderemo il prossimo, agostano mostro.

PS: non capisco nemmeno perché sempre e comunque debba essere intervistato il parroco.


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Inquietanti similitudini

Ero a pranzo, in una tavola calda vicino all’ufficio e con occhio svogliato davo un’occhiata al Tg di Sky che dai monitor ogni giorno viene diffuso. Non so se vi è mai capitato di vederlo. A me poche volte e sempre l’ho trovato orribile: ha un gusto americano al 100%, dagli speaker allo studio, ovvero di plastica e finzione.

Comunque passiamo oltre. Un servizio riguardava la vicenda di Don Sante, di cui non sapevo ancora nulla avendo disertato negli ultimi giorni la carta stampata, e che riecheggia trame e film e letteratura dell’Italia anni sessanta. Così tornato in studio, profittando ancora di qualche minuto di pausa pranzo, ho controllato in rete la notizia.

Leggete il Corriere e poi Il Messaggero. Fatelo, fidatevi. Troverete le stesse parole, lo stesso costrutto, lo stesso articolo. Almeno buffo, non trovate? Due testate non legate tra loro che hanno pubblicato lo stesso identico articolo.

PS: piuttosto interessante lo schieramento dei fedeli al fianco del parroco, contro le rigidità ricorrenti della Chiesa cui siamo abituati.


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Più che un bel culo, la faccia come…

Presi dai nostri mille pensieri ricorrenti, sul perché non siamo in cima al K2 o ciabattini felici o viaggiatori senza meta, io e Bobo questa sera abbiamo citato argomenti come nemmeno Wikipedia… ed in fine di serata, mi sento dire che è uscito un articolo in prima pagina su Repubblica qualche giorno fa, sul “culo”. Incuriosito, torno e cerco. Il risultato è una lettera di tale Mila Spicola, illustre sconosciuta, che mi chiedo come abbia fatto a finire in prima pagina. Certo, è luglio e ancora non c’è una nuova Via Poma, ma rilevo alcuna nuova verità, alcun lampo di genio, alcuna originalità, alcun valore in ciò che è scritto.

Scrive: “Ho 39 anni, sono single, due lauree, due master, […] e … un gran bel fondoschiena”. “ Se io vado in cantiere con i tacchi a spillo attiro l’attenzione… non perché vado contro il decreto sulla 494, ma perché ho pur sempre una bella caviglia..”.

Un amico disse: “Uno dei miei grandissimi pregi è la modestia“. Meditate gente, meditate. E andiamo a vedere se da una lettera così piena di luoghi comuni, fastidi personali e  ricatti (perché dire ad un giornale che pubblica solo fighe è come dire, se non mi pubblicate in fondo è vero), non uscirà fuori qualche lavoro extra per la persona in questione, che siano interviste, attenzioni, articoli o pubblicità personale.