Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Sfogo sistemico

Sono tornato ormai da un mese dall’Africa, appieno già affogato nei ritmi occidentali e – ancora più che occidentali – a quelli del lavoro nella nostra biùtiful cauntri. E ancor più che quelli del lavoro, a quelli del comparto IT e delle vendite. Tra lavoro e vita, in conclusione, una continua rincorsa che lascia poco tempo alle passioni, alle riflessioni, al “succo”.

Ogni tanto poi ti fermi cinque minuti, per un motivo più o meno importante, per un pensiero, un lutto o una difficoltà temporanea, e focalizzi quanto siamo buffi e stupidi. Tanto più stupidi quanto più queste corse non portano a nulla! Ad esempio, lavori anni, ci metti tanto impegno, in alcuni casi ottieni risultati in altri no, ma tra imprevisti e caro vita, alla fine non stringi molto e basta un soffio di vento per scoprirti il culo.

Viviamo in una società dove lavori per vivere, ma non basta quanto lavori o come lavori. Vivere costa di più. O meglio, costa lo stesso e così non accantoni e non sei pronto al vento avverso. Anche quando non sprechi, quando non sei fagocitato dal consumismo, non riesci comunque a mettere da parte abbastanza da garantirti una vera tranquillità, a te e alla tua famiglia.

Allora forse ha senso il comportamento africano: vendo oggi quanto mi basta a mangiare, mentre domani è un altro giorno. Però così non mi stresso, non cerco il surplus, mi limito all’essenziale. O almeno questo è quello che sei portato a pensare dal comportamento delle aziende con cui ti confronti per lavoro e dalla situazione di precarietà che vivi.

Quale è la vostra situazione?


1 Commento

Ti stimo molto

Ieri sera, dopo il MotoGp e dopo un pomeriggio di riposo e biliardo, su RaiTre trasmettevano un film che avevo già visto, “Volevo solo dormirti addosso“. Filmetto, certo. Allo stesso tempo mostra dinamiche che chi ancora non ha perso il lume della ragione sull’altare del lavoro inteso come assoluto e totalizzante, povero lui, riconosce e rileva come mostruosamente vere.

Mi spiace ma non accetto più che la formula business is business giustifichi tutto. Prima ci sono la dignità, l’onore, il buon senso, la discrezione, l’equilibrio, il rispetto, il limite (“tiente largo ma datte ‘n limite!“)… la vita! Le persone non sono numeri, i numeri non possono giustificare ogni scelta ed ogni azione. O finirai per dire ti stimo molto a chi stai giustappunto “segando”.