Ci sono considerazioni così banali e che sento diffuse e condivise da molti, che scriverne sembra appunto, “banale”. Epperò il pensiero che mai negli ultimi anni siano state prese seriamente in considerazione dalla politica, porta a dire che occorre ripetere fino alla nausea quanto sembra forse solo a pochi banale.
Se dal 1994 si perde, elezione dopo elezione, vuol dire o che il sentimento di un Paese è fortemente orientato o che le scelte politiche di quella che resta opposizione sono sbagliate, in parte o in tutto. Come leggo anche da Luca, la linea dell’antiberlusconismo è una linea perdente.
Come dice qualche altro, la reiterazione del nome e dell’immagine di Berlusconi sui media, da parte del centro-destra come del centro-sinistra, rafforza e non lede il suo “carisma”, dunque è sbagliata come approccio comunicativo dell’opposizione, che dovrebbe evitare di offrire ulteriori sponde ad una presenza di suo dilagante.
Per fare questo bisogna avere delle proprie idee… e forse qui casca l’asino, oserei dire. Perché di idee originali, forti e condivise, negli ultimi anni ne ho sentite poche dal Pd. Anzi, nell’ultimo anno non ho proprio sentito il Pd, come fosse una forza marginale nel panorama italiano. D’accordo il rifiutare la rissa o i toni alti, ma almeno farsi sentire!
Poi c’è l’inseguimento dei centristi, che non ha mai portato alcun successo. Non contestare le parole della CEI pur non condividendole o continuare a corteggiare timidamente il centro, disperde il certo a sinistra per l’incerto al centro. Almeno fino a prova contraria, che non è mai stata ad oggi presentata.
Il Pci aveva una base popolare ed operaia, estesa e stabile nel voto (generalizzazione estrema, sorry). Nel Pd c’è buona parte del fu Pci, dopo diversi maquillage ma alla fine così è. Se oggi perdi il voto proprio dei ceti bassi, non puoi fare lo gnorri. Lo hai perso per strada, a forza di ragionamenti da salotto e in alcuni casi, miopie di comodo. Non puoi far finta di nulla, perché lo avevi e lo hai perso, dunque sai di cosa si sta parlando!
Hai candidato anche stavolta candidati condannati o discutibili sul profilo giudiziario. Almeno non fare allora il primo della classe, perché risulti antipatico… l’ultima volta che hai moraleggiato sulle “mignotte” ti sei fatto beccare a “trans”, tienilo a mente come lezione per il futuro.
Ma dici: almeno stavolta con tutti gli scandali che ci son stati nel centro-destra (onorevoli arrestati, ricostruzioni post terremoto ben diverse da quelle raccontate nei Tg, intimidazioni alle Authority lampanti e registrate su bobina, il ritorno dell’immondizia in Campania, le cazzate nel presentare le liste col susseguirsi di attacchi indecorosi a mascheramento dei propri errori, le violazioni di legge comiziando durante il voto stesso, ecc. ecc. ecc. ad libitum), aivoglia ad argomenti anche solo di contrasto, di voci controcorrente, di orgoglio… macché, un silenzio assordante rotto da qualche voce timida (e non nascondiamoci dietro all’occupazione dei media).
Poi viene il dopo elezioni e te ne esci che è colpa di Grillo… allora sai che c’è? Continuerete a perdere per il resto dei vostri (e purtroppo nostri) giorni.
Se volete vincere, cercate le cause delle sconfitte internamente; capite cosa comunicate realmente e cosa no; abbiate il coraggio (vero) di aprire a nuove voci e di ascoltarle e dargli credito e potere; siate d’esempio agli altri e rifiutate accordi comodi e trasversali, mischiandovi alla peggior politica per interessi personali; abbiate il coraggio di allontanare tante persone e di pronunciare la parola dimissioni.
Un elenco di banalità, questa è la cosa che fa più male.