Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Su Sky e Berlusconi e Uòlter

Leibniz riassume tutto quello che in questi giorni vado dicendo a parenti e conoscenti parlando della questione. Solo che sono pigro di questi tempi e dunque tanto collimano i miei pensieri che li riporto nudi e crudi, chiedendovi poi per correttezza di cliccare qui che di cose scritte bene ce ne son parecchie 😉

Questa cosa di Sky è ridicola.

  • È ridicola Sky perché la vita normale è già tassata al 20% e la maggior parte di noi non usufruisce di tassazioni agevolate.
  • È ridicola perché da un aumento di iva non discende direttamente un aumento del canone (chiedetelo a qualsiasi commerciante).
  • È ridicola perché Sky si sporca platealmente le mani con la politica, cosa che invece, prima dell’altro giorno, era proprio uno dei pregi di Sky.
  • È ridicola perché la D’Amico è riuscita a mettere le uniche vesti che non la fanno sembrare una figa spaziale, quelle di Masaniello.
  • È ridicola perché la gente, invece di scrivere al Governo per agevolare un’azienda che con la gente ci guadagna, dovrebbe scrivere a Sky per dire: “Ma che cazzo state a fa’?! Piuttosto di fare gli spot, la smettete di dare a ripetizione i film con Vaporidis?”.

Il Pd, in questa cosa di Sky, è ridicolo.

  • È ridicolo – anzi deprimente – Veltroni che s’inginocchia a Murdoch e dice che il ripristino dell’iva è «un modo per colpire un’impresa, Sky, che produce e da lavoro e per colpire i cittadini, deprimendo ulteriormente il paese».
  • È doppiamente ridicolo perché tenta a mossa più populistica di tutte: quella dell’appello ai tifosi di calcio. In fondo Uòlter resta sempre quello dei circenses.

Berlusconi, in questa cosa di Sky, è ridicolo.

  • È ridicolo quando dice che non c’è conflitto d’interessi, perché quello in materia di tv – finché vive – ci sarà sempre.
  • È ridicolo anche quando dice che Sky e Mediaset non sono concorrenti: come se inserzionisti televisivi e pubblico televisivo avessero altra scelta che non scegliere la… televisione.

Adesso, però, vado che su Sky Cinema 1 c’è Romanzo Criminale, una bella serie tv prodotta anche da Rti, cioè Mediaset.


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Ruttèlli

Dispiace fare quello che dice io l’avevo detto, però… prima del ballottaggio, dati del primo turno alla mano, contestavo agli amici la tranquillità con cui credevano nella vittoria di Rutelli a Roma. Oggi posso dire che avevo ragione e che ci avevo visto lungo (caso quasi unico…).

In realtà, avevo fatto anche peggio augurandomi la sconfitta di Rutelli, che considero non più votabile dopo alcune scelte politiche degli ultimi anni. Oggi leggo in giro che l’antipatia non è solo mia e la cosa un pò mi conforta. Certo, tocca ora vedere cosa ci attende.

Ci metto poca ideologia e molto pragmatismo. Non voglio cadere nella trappola del disfattismo ideologico, anzi preferisco quasi sperare che Alemanno possa esprimersi positivamente come sindaco. Certo la candidatura del Pd fosse stata diversa, avrei votato anche stavolta. Ma Rutelli, proprio no, grazie tante.

A questo punto trovo stucchevole che qualcuno chieda già la testa di Veltroni, ora che invece deve dimostrare le proprie capacità, il proprio disegno, il proprio progetto. Bisogna fare il Pd e una nuova classe dirigente, sul serio, da qui alle prossime elezioni. Imparando anche questa lezione: Binetti & Co. non necessariamente porta voti sufficienti…


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Controtendenza

So di dire cose in controtendenza, ma non trovo così disastrose queste elezioni pur avendo votato per chi le ha perse. Cerco brevemente di argomentare il perché di questo pensiero:

  • il divario tra FI e PD non è così disastroso (4% circa): semmai è la differenza di contribuzione delle liste associate a fare la differenza, Lega Nord in particolare (Idv ha comunque ottenuto un risultato per me inatteso).
  • in tutte le elezioni politiche precedenti, si è SEMPRE verificata l’alternanza centrodestra-centrosinistra, dunque oltre alle considerazioni sull’eredità dell’esperienza Prodi e sulla disapprovazione di una chiamata alle urne precoce, conta secondo me una regola indipendente dalle scelte dei leader in campagna elettorale.
  • comunque, un italiano su tre ha approvato le scelte di Veltroni: una buona eredità per capire che la scelta di correre da soli era corretta (vedi risultato della Sinistra Arcobaleno) e che la strada sarà lunga ma al prossimo appuntamento potrebbe essere vincente e matura. Tutto ciò, non era affatto scontato.
  • in un colpo solo ci siamo tolti dal Parlamento un buon numero di partitini, col risultato – speriamo – di risparmiare su contributi ai gruppi parlamentari, ai giornali, ecc. Soprattutto, speriamo sia un primo segnale rispetto ad una razionalizzazione del nostro panorama politico (51 partiti si sono presentati a queste elezioni, non so se rendo l’idea…).
  • l’affluenza se pure in calo è comunque ad uno stadio invidiabile per molti dei più grandi paesi al Mondo (a partire dagli Usa), segno che comunque ci piace scegliere e decidere (poi magari scegliamo a cazzo, però…).
  • i Radicali pare saranno tutti e nove confermati in Parlamento. Se così fosse sarei contento, ma lo sarei ancor di più se riconoscessero al Pd che tanta gazzarra post firma dell’accordo era inutile.
  • a Roma il Pd è il primo partito…

Ecco. Così a caldo, a meno di essersi voluti illudere con qualche sondaggio compiacente prima del voto, direi che la sconfitta era purtroppo attesa. Personalmente contavo un divario tra il 4 e il 9%. Più o meno, ci siamo. Ora rimboccate le maniche e invece di sfasciare il Pd, fatene un partito democratico che vinca in futuro.


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A voler essere maligni

Presentato il nuovo simbolo del PD. Personalmente, credo possa essere considerato graficamente uno dei migliori nuovi simboli degli ultimi anni (d’altronde son girati anche somari scalcianti…). A voler essere maligni, però, si potrebbe dire che la D di democratico è l’area di risulta tra il centro (verde) e l’estrema sinistra (rossa), senza un confine netto e molto sfumata. A voler essere maligni, certo.


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Detto fatto

Il sasso nello stagno prima (la lettera a Repubblica), tanto tempo a contestare i giudizi espressi sui vari blog che ne avevano parlato e dire che non cercava certo notorietà, un blog a sua volta per raccogliere consensi alla “causa” et voilà: Mila Spicola è catapultata nel Partito Democratico, con Veltroni (ma ha partecipato anche alla presentazione del libro di Letta).

Che culo!