Ricordavo di aver scritto qualcosa anni fa. Non immaginavo fosse il 2008. Ma siamo ancora qua, come direbbe Vasco, eh già…
Ricordavo di aver scritto qualcosa anni fa. Non immaginavo fosse il 2008. Ma siamo ancora qua, come direbbe Vasco, eh già…
Le Forze dell’Ordine, per antonomasia, sono al servizio dello Stato italiano, dunque in qualche modo a nostro servizio, a servizio di qualsiasi cittadino italiano e non. La Diaz, Bolzaneto o l’omicidio di Federico Aldrovandi no. Non servono lo Stato né i suoi cittadini. Non so chi o a cosa servano, ma vanno in direzione diametralmente opposta.
Coprire eventuali colpe individuali è un vecchio e dannoso errore, in una democrazia matura non più tollerabile. L’omertà non solo non è al servizio dello Stato o dei suoi cittadini, appunto, danneggiandoli direttamente, ma è controproducente per chi la mette in pratica, perché perde dignità, fiducia, potere. Allontana noi tutti dallo Stato e dai suoi apparati.
Quale fiducia nei confronti della Polizia se non si fa chiarezza ad esempio nel caso Aldrovrandi? Con che coraggio si può esprimere il proprio dissenso civile in piazza, se il rischio è quello di non tornare più a casa integri moralmente e/o fisicamente?
Il filmato girato dalla Scientifica mi ha inquietato come ogni altra lettura su quanto è accaduto a Federico. E’ una situazione che desta allarme e sconcerto. Una situazione nella quale i vertici della Polizia dovrebbero mostrare grande coraggio e spirito di conservazione, facendo luce piena e senza reticenze sull’accaduto. Avendo il coraggio di condannare eventuali suoi agenti, se questi come pare hanno sbagliato.
Ripeto, è una questione di autoconservazione. Della fiducia, della dignità, dell’onore.
C’è solo una cosa in questa storia che risulta positiva: la dimostrazione di come un blog possa fare informazione, creare controinformazione, fare notizia e portare altri media a parlare di un fatto prima taciuto. Non è ahimé una consolazione, per niente.
Ne vorremo solo una, definitiva, senza intimidazioni o giustificazioni. Il caso è troppo triste, le immagini troppo devastanti e crude, il dolore troppo profondo per quella che appare una follia. E purtroppo al momento, tale resta. Accusare i media sembra una mossa disperata della difesa.
Mica male anche questa… la vicenda è sempre quella oscura di Federico Aldrovandi, ucciso dalla Polizia a Ferrara ormai qualche anno fa. Finalmente si è arrivati ad un processo, dopo molte iniziali ritrosie e solo, forse, grazie al movimento d’opinione nato e cresciuto attorno alla vicenda ed all’impegno di una madre che non ha voluto rinunciare a combattere per conoscere la verità.
Il processo non è indolore. Soprattutto, certi atteggiamenti arroganti pare non siano censurati abbastanza da chi dovrebbe a tutela del buon nome generale.