Non il blog, anche se ammetto di averlo lasciato incustodito per quasi un anno se non più. Nel titolo faccio invece riferimento a Mattia Feltri, che leggevo sempre sul Foglio quando compariva costantemente nelle lettere al direttore. Wittgenstein me l’ha ricordato oggi, citando un suo articolo sulla Stampa che descriveva con dovizia di particolari ed ironia il litigio tra Berlusconi e Carlomagno. Aveva ragione Luca: si ride a crepapelle.
Si ride meno sullo scenario, su chi ci rappresenta, sul come sia possibile che un partito di governo e di maggioranza possa “bucare” la presentazione delle liste, su come sia possibile che l’opposizione cavalchi sempre gli argomenti sbagliati con armi spuntate, sulla riproposizione di quella falsa tutela che è la par condicio, sul fondo che non è mai raggiunto per davvero, perché c’è sempre un nuovo giorno.
Riniziamo a scrivere. Più ottimisti nella propria vita privata. Più disillusi nella propria vita pubblica.
Comunque sia, ben ritrovati.