Oggi ero in auto, stremato dal traffico romano sotto Natale che se possibile è peggio di quello solito, quando alla radio hanno trasmesso per intero la telefonata tra Berlusconi e Saccà che spopola in questo momento ovunque. Ne avevo appena letto ma non avevo avuto ancora tempo di approfondire. Sono rimasto a bocca aperta, non giudicandomi peraltro io persona ingenua. Per i seguenti motivi:
- che una telefonata privata compaia sui media nazionali e circoli liberamente mi sembra un fatto di una gravità inaudita; la telefonata deve e dovrebbe restare nei palazzi di giustizia, se così non è, i responsabili dovrebbero essere individuati e puniti severamente.
- Saccà mi ricorda un poco Fantozzi alla vista del mega-capo-generale, deferente, agitato e servizievole, un mix assai imbarazzante.
- Berlusconi che dice di venir scambiato per il Papa è il mega-capo-generale di Fantozzi, nel modo anche di porsi e di dettare agenda.
- le cose che si sono detti sono anch’esse imbarazzanti, non per la gravità (sono gravi ma è un malcostume che non sconvolge né sorprende ormai, anche se condannabile e deprecabile) quanto per la pochezza, l’italiano, il frasario; mi hanno ricordato le trascrizioni di Moggi, che non è un bel dire.
- la difesa di Berlusconi, sul fatto che tanto in Rai funziona così, è disarmante, come a dire che se uno ammazza allora tutti sono giustificati a farlo, una delle prime cose che da bambino cercano di farti valutare come sbagliate; aggiungere poi che chi ci lavora o si prostituisce o è di sinistra, fa venire l’imbarazzo della scelta su quale delle due opzioni abbiano scelto le ragazze così premurosamente consigliate a Saccà.