Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Oggi ero in auto, stremato dal traffico romano sotto Natale che se possibile è peggio di quello solito, quando alla radio hanno trasmesso per intero la telefonata tra Berlusconi e Saccà che spopola in questo momento ovunque. Ne avevo appena letto ma non avevo avuto ancora tempo di approfondire. Sono rimasto a bocca aperta, non giudicandomi peraltro io persona ingenua. Per i seguenti motivi:

  1. che una telefonata privata compaia sui media nazionali e circoli liberamente mi sembra un fatto di una gravità inaudita; la telefonata deve e dovrebbe restare nei palazzi di giustizia, se così non è, i responsabili dovrebbero essere individuati e puniti severamente.
  2. Saccà mi ricorda un poco Fantozzi alla vista del mega-capo-generale, deferente, agitato e servizievole, un mix assai imbarazzante.
  3. Berlusconi che dice di venir scambiato per il Papa è il mega-capo-generale di Fantozzi, nel modo anche di porsi e di dettare agenda.
  4. le cose che si sono detti sono anch’esse imbarazzanti, non per la gravità (sono gravi ma è un malcostume che non sconvolge né sorprende ormai, anche se condannabile e deprecabile) quanto per la pochezza, l’italiano, il frasario; mi hanno ricordato le trascrizioni di Moggi, che non è un bel dire.
  5. la difesa di Berlusconi, sul fatto che tanto in Rai funziona così, è disarmante, come a dire che se uno ammazza allora tutti sono giustificati a farlo, una delle prime cose che da bambino cercano di farti valutare come sbagliate; aggiungere poi che chi ci lavora o si prostituisce o è di sinistra, fa venire l’imbarazzo della scelta su quale delle due opzioni abbiano scelto le ragazze così premurosamente consigliate a Saccà.


3 commenti

Anno(sotto)Zero

Ieri sera in tv, RaiDue, AnnoZero… i Gemelli Diversi. Chi? I Gemelli Diversi. Ok, cambiamo canale che mi sa non sarà una serata eccezionale per contenuti.

PS: ho rivisto pezzi di Raiot della Guzzanti e continuo a pensare che come allora non mi fanno ridere né possono passare sotto la definizione di satira.