Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Immagini

Ecco, leggendo di 194, Ferrara, la Cei che ha pruriti vedendo la scena di Moretti in Caos calmo, la Binetti ancora nel Pd, ecc. ecc., mi viene in mente l’immagine dell’Italia come di un Paese con il freno a mano tirato.

Questa Chiesa, in questo Stato così politicamente debole, è una zavorra.


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Un esempio di fulgido giornalismo

Sempre sulla questione Papa “imbavagliato”, un bell’esempio di servizio giornalistico che non sposa alcuna tesi, posizione, che non mostra simpatie ma che comunica solo i fatti… E qui la solita domanda, a cosa serve un Ordine professionale, e la constatazione che quanto detto da Pannella oggi (vedi post precedente), è quantomai vero. Ahinoi.

(via Luca)


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Pulpiti

Sono giorni che latitavo dal blog. La notiziola, perché a me questo pare, del Papa che non potrà tenere la lectio magistralis di apertura dell’anno accademico alla Sapienza, mi porta a scrivere di nuovo. Ragionando in ordine sparso su alcuni punti.

L’idea della Chiesa e il Papa censurati fa un po’ sorridere, essendo loro in genere qui in Italia a censurare e giudicare, direttamente o tramite i poteri forti, politici e mediatici. Ma la censura non la amo, dunque tenderei a non apprezzarla nemmeno se applicata al contrario… solo che l’impressione è che non si tratti di censura in questo caso. Il tutto sembra partire invece da un errore non solo formale del Rettore, ovvero incaricare il Papa, peraltro capo di uno Stato straniero, di tenere la lectio magistralis. Io non sono un esperto di affari universitari, ma ho capito che esiste una forte differenza tra l’invito rivolto e quello ad un dibattito filosofico, ad una discussione, ad un confronto. A questo errore, ne sono seguiti altri, da qualsiasi parte, fino alla situazione attuale. Che è spiacevole ed è forse sbagliata, non saprei.

Continuo però a pensare che come sempre la notizia sia stata cavalcata selvaggiamente ed ingigantita dai nostri media, complici tutti ma proprio tutti i politici, che non hanno visto di meglio che sdegnarsi e rilasciar dichiarazioni. Tutti appassionatamente a parlare di regime, di libertà di parola, di bavagli, di derive, di eventi drammatici, di intolleranza & co.
Però non mi stupisco, visto che siamo l’unico paese dove un Tg trasmette anche i rutti pontifici e dove i politici sembrano spesso al soldo del Vaticano.

Se vogliamo allora parlare di libertà, a che punto è la discussione sul Testamento biologico? E i pacs/dico che fine hanno fatto? Ecco, prima di indignarsi sulla notizia del giorno, i nostri rappresentanti farebbero bene a chiedersi se in qualche modo non stanno loro censurando i bisogni degli elettori, per inseguire una dubbia idea di consenso, un potere a sua volta censorio come la Chiesa. Citando Sofri sr.: “Forse la Chiesa dovrebbe esserne meno sorpresa di tutti, e chiedersi quanto le tentazioni di censura o di proibizionismi anticlericali debbano al suo proprio oltranzismo“.

Poi certo far scegliere in ultima battuta al Papa se andare o meno è una mezza sconfitta e offre il fianco a chi critica la laicità, un valore invece sempre più importante in un mondo in evoluzione.

PS: sul Testamento biologico, due notizie: il presidente Napolitano ha venerdì scorso voluto incontrare gli autori del libro “Il dolore e la politica”; il 21 gennaio alle 16.00, a Roma, Palazzo Valentini, si terrà il convegno “Che cos’è il Testamento biologico?”.


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Ma li m…

Ho letto ieri dello spot natalizio di Redbull censurato, con proditorio intervento di un fantomatico parroco di provincia che scandalizzato dal nulla (in cerca di notorietà?) ha preso carta penna e calamaio (Fede e Spaltro docet) ed ha scritto alla sede italiana della bibita energizzante. Risultato, per evitar guai lo spot è stato ritirato.

Tanto per intendersi, eccolo:

Io non voglio ogni volta scagliarmi contro l’ingerenza cattolica in Italia, giuro… non voglio necessariamente passar per ateo… non per forza debbo avercela con un prete… però, stavolta, glielo direi: “ma li m… tua! ma pensa a cose più importanti, piccolo insulso omuncolo lontano da Dio”.


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Scambiatevi un segno di pace

La cosa più triste o divertente, dipende dalla lettura che se ne fa, è pensare i simpatizzanti dell’Opus Dei sorridenti in chiesa rispondere con ampi sorrisi e strette di mano all’invito del prete, come amorevoli e compassionevoli uomini, salvo poi uscire al cospetto dei manifestanti, e scagliarsi col sangue negli occhi menando le mani.

PS: da questi signori dovremmo ricevere lezioni sulla parola vita, su ciò che bene e male, sul porgi l’altra guancia?


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Inquietanti similitudini

Ero a pranzo, in una tavola calda vicino all’ufficio e con occhio svogliato davo un’occhiata al Tg di Sky che dai monitor ogni giorno viene diffuso. Non so se vi è mai capitato di vederlo. A me poche volte e sempre l’ho trovato orribile: ha un gusto americano al 100%, dagli speaker allo studio, ovvero di plastica e finzione.

Comunque passiamo oltre. Un servizio riguardava la vicenda di Don Sante, di cui non sapevo ancora nulla avendo disertato negli ultimi giorni la carta stampata, e che riecheggia trame e film e letteratura dell’Italia anni sessanta. Così tornato in studio, profittando ancora di qualche minuto di pausa pranzo, ho controllato in rete la notizia.

Leggete il Corriere e poi Il Messaggero. Fatelo, fidatevi. Troverete le stesse parole, lo stesso costrutto, lo stesso articolo. Almeno buffo, non trovate? Due testate non legate tra loro che hanno pubblicato lo stesso identico articolo.

PS: piuttosto interessante lo schieramento dei fedeli al fianco del parroco, contro le rigidità ricorrenti della Chiesa cui siamo abituati.