Mi stavo giusto cucinando la cena, quando in coda al Tg2 si parla della terribile strage nel liceo di Tuusula in Finlandia. Finito questo servizio, immancabile come le tasse, un secondo servizio di approfondimento sulle nuove tecnologie sempre “al centro”, secondo loro, di queste brutte storie. Blog, YouTube, ecc.
Ora, che gli intervistati presi a caso per strada non sappiano argomentare ci sta anche, ma lasciare in montaggio il suggerimento di una ragazza che i contenuti di YouTube dovrebbero essere filtrati a monte fa pensare che nemmeno il giornalista ci ha capito molto o che voleva cavalcare l’onda della notizia facile (per filtrare preventivamente milioni di video, o si assumono milioni di persone o si fa attendere l’utente qualche mese/anno prima che il suo contenuto venga condiviso in Rete).
Ma soprattutto, se un pazzo omicida mette un video farneticante in Rete, il problema è che ha messo un video in Rete o che è un pazzo omicida a piede libero? Ecco il concetto di centralità prima virgolettato. Invece che curare i sintomi, curiamo semmai le cause.