Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)


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Roma, Auditorium, Gigi Proietti, Tiziano Ferro… caos

A Roma ci sono nato e ci ho vissuto per trent’anni. Come tutti i romani, in qualche modo la amo e la ritengo una città bellissima. Ho scelto però di vivere altrove, perché allo stesso tempo la ritengo oggi invivibile, poco civile, sporca e senza segni di miglioramento. Gli ultimi sprazzi di positività li registrai nei mandati Rutelli (che pur non amo politicamente né come persona, ma che come sindaco funzionò eccome) e nel primo di Veltroni (al secondo pensava già alla Presidenza del Consiglio e si spense progressivamente).

Il 26 giugno u.s. sono tornato all’Auditorium dopo tanto tempo, per vedere Gigi Proietti e i suoi cavalli di battaglia. Avevo acquistato i biglietti online. Arrivato all’Auditorium decido di parcheggiare internamente, nel multipiano dello stabile, avendo diverse valigie nel portabagagli. Fin qui, tutto bene…

Decidiamo di fare un aperitivo da Red. Da come me lo ricordavo all’inizio, appena aperto da Enrico e i suoi soci, ormai è un locale dozzinale. Numeri e non qualità. Buffet mediocre, grande confusione. Per essere l’unico spazio dell’Auditorium con qualche pretesa enogastronomica, un disastro.

Torniamo al botteghino per ritirare i biglietti. Fila chilometrica e unica, sia per chi deve acquistare che per chi deve solo ritirare biglietti già acquistati. Follia organizzativa pura. Tanto più che oggi, con codici a barre o app come Passbook o Eventbrite è possibile avere titoli validi sia su pdf che su smartphone! Una coda interminabile per nulla, insomma. Da cui usciamo solo per la buona volontà delle persone al botteghino, che si fanno in quattro per esser veloci e fornire i titoli validi.

Al bar, confusione più assoluta, code e pochissima scelta. Saltiamo a pié pari.

Lo spettacolo si teneva nella cavea all’aperto. Bellissima. Peccato che per incassare qualche migliaio di euro in più, sia stata soppalcata con tubi innocenti… Come uccidere esteticamente il progetto di Renzo Piano.

Il clou è però al termine dello spettacolo, quando andiamo a ritirare l’auto. Una sola cassa automatica che accetta solo monete o banconote da 20€ (nessun altro taglio, nessuna card). Fila interminabile e grande contegno degli spettatori, al caldo asfissiante del sotterraneo. Possibile questo degrado? Possibile non si riesca a installare almeno 2/3 casse per piano sapendo che per uno spettacolo o concerto gli spettatori escono tutti nello stesso momento?

Per l’uscita, funziona solo una sbarra, dunque fila e smog anche in uscita. E una volta usciti, troviamo il traffico impazzito del concerto all’Olimpico di Tiziano Ferro… Due ore per tornare a casa.

Ecco, per il bene dei romani e di Roma, mi auguro che non vengano assegnate Olimpiadi e che il Papa rinuncia al Giubileo. Roma non è più una città che può organizzare alcunché, è alla deriva e senza una guida che dia fiducia.


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Ruttèlli

Dispiace fare quello che dice io l’avevo detto, però… prima del ballottaggio, dati del primo turno alla mano, contestavo agli amici la tranquillità con cui credevano nella vittoria di Rutelli a Roma. Oggi posso dire che avevo ragione e che ci avevo visto lungo (caso quasi unico…).

In realtà, avevo fatto anche peggio augurandomi la sconfitta di Rutelli, che considero non più votabile dopo alcune scelte politiche degli ultimi anni. Oggi leggo in giro che l’antipatia non è solo mia e la cosa un pò mi conforta. Certo, tocca ora vedere cosa ci attende.

Ci metto poca ideologia e molto pragmatismo. Non voglio cadere nella trappola del disfattismo ideologico, anzi preferisco quasi sperare che Alemanno possa esprimersi positivamente come sindaco. Certo la candidatura del Pd fosse stata diversa, avrei votato anche stavolta. Ma Rutelli, proprio no, grazie tante.

A questo punto trovo stucchevole che qualcuno chieda già la testa di Veltroni, ora che invece deve dimostrare le proprie capacità, il proprio disegno, il proprio progetto. Bisogna fare il Pd e una nuova classe dirigente, sul serio, da qui alle prossime elezioni. Imparando anche questa lezione: Binetti & Co. non necessariamente porta voti sufficienti…


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Non mi si accusi di sfascismo

Ma se con le comunali di Roma riuscissimo a toglierci di mezzo anche Rutelli, appeso ora ad un filo a conteggiare i potenziali voti del centro-destra al secondo turno, non sarebbe affatto male. Dopo i micro partiti, la sinistra borghese, la destra cafonal e frantumi Dc sparsi, è l’occasione per rimandare oltre Tevere il chierichetto della politica italiana. Ecco, la Binetti fuori dal Parlamento sarebbe stato anche meglio…

PS: a scanso di equivoci, sono romano e di sinistra, dunque non fraintendete: la mia è una scelta precisa, su Rutelli ho messo una croce al tempo dei referendum sulla fecondazione assistita, e mi ritengo una persona coerente.


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Palle futuriste

Dopo Fontana di Trevi, Graziano Cecchini si reinventa in una nuova performance. Un fiume di palle colorate che scende la scalinata più famosa di Roma, Trinità dei Monti. Di tutte le “palle” che ci gettano addosso tutti i giorni e di quelle ormai “gonfie” che trasciniamo stancamente in questo paese, direi che preferisco queste. Quantomeno squarciano il grigio della nostra città.

Cecchini a Piazza di Spagna

(foto tratta da Corriere.it)


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L'ago nel pagliaio

500 nuove licenze taxi a Roma

Primo punto: in una città dove alla Stazione FS di Termini la sera attendi 40 minuti, dove per strada non riesci a fermarne uno manco per scommessa, dove telefonicamente attendi sempre e comunque almeno 10 minuti per vederlo arrivare sotto casa, 500 nuove licenze quanto possono incidere sui guadagni dei tassisti attuali?

Secondo punto: i costi andrebbero rivisti al ribasso, sono cari e il servizio offerto spesso scadente. Questa sarebbe una battaglia da portare avanti ma non ne sento mai parlare nessuno (se non i clienti).

Terzo punto: le licenze anche erogate andrebbero riviste tutte, controllando le persone singolarmente e verificando che nessuna di esse abbia una fedina penale macchiata da reati incompatibili con il mestiere esercitato (e non è così, a detta anche di molti tassisti romani).

Quarto punto: non è accettabile che una categoria metta in ginocchio una città e se lo fa, deve essere punita. Niente compromessi, niente attenuanti. A costo di chiamare la forza pubblica. Non credo si possa cedere ancora una volta a un ricatto violento ed intimidatorio come questo.


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Ciuf ciuf

Ieri ho viaggiato da Perugia a Roma in treno. Considerando il livello di servizio di cui gode il capoluogo umbro, in genere evito e mi muovo in auto. Ma ieri non potevo e dunque, scontando anche il giorno festivo e la necessità di essere a Roma entro le 19.30, mi sono toccati due splendidi treni Regionali affollati e sporchi (3 ore e 15 minuti!). Pazienza.

Prima notazione: è mai possibile che un capoluogo di regione sia collegato a Roma, con cui ha un rapporto osmotico di pendolarismo e da cui dista meno di duecento chilometri, con così pochi treni, con così pochi (soprattutto) Eurostar (e che Eurostar, dei vetusti e fatiscenti ETR450) e con una percorrenza minima di 2 ore e 20 minuti (quando in auto impiego in genere 1 ora e 45 minuti)?

Seconda notazione: è la seconda volta che mi capita di non trovare più al termine dell’acquisto online su Trenitalia.com, l’opzione “ritira il biglietto alle macchine self service”. Mi compare come unica scelta selezionabile “stampa il biglietto”. E se in quel momento non ho una stampante a portata di mano? Semmai, sarebbe bello estendere l’opzione Ticketless a tutti i treni, prima o poi. Altra lacuna online: il biglietto è intestato all’utente che ha effettuato il login: e se voglio acquistare il biglietto per una persona diversa?

Terza notazione:  che noia doversi sempre lamentare di qualcosa…


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Fontana di Trevi o la Stazione Termini?

So di attirarmi qualche critica e sdegno, ma personalmente ho trovato la provocazione di Fontana di Trevi tinta di rosso geniale. Un gesto clamoroso, poiché rilanciato in tutto il mondo, compiuto da una persona in pochi secondi, senza gesti violenti, senza danneggiare la fontana, recuperando il nome di un movimento artistico d’avanguardia e rottura. Minimo sforzo, massimo risultato. Con un peraltro bellissimo effetto scenografico!

Fontana di Trevi red colour

Mi chiedo in fondo come mai tanta indignazione… le opere di Christo sono in genere acclamate… (qui sono provocatorio, lo so, perdonatemi). Ma soprattutto, fa sorridere che ci si metta una sola notte a ripulire Fontana di Trevi mentre altre situazioni vivono di caos e degrado da anni.

Un esempio? Oggi ho accompagnato M. alla Stazione Termini in auto. Antistante la stazione, su piazza dei Cinquecento, c’è un parcheggio a pagamento che dovrebbe essere utilizzato anche da chi accompagna persone al treno. Credo ospiti non più di 100 auto… a Roma, nella principale stazione ferroviaria. Attorno, terze file e ingorghi mostruosi. Oltre a odore acre di urina, bottiglie sparse e rotte in terra, questuanti ovunque, tassisti abusivi (e aggressivi), uomini buttati in terra e ubriachi.

Una stazione, al pari di un aeroporto, è o non è in fondo il biglietto da visita di una città? Soprattutto, perché non investire in parcheggi dentro e fuori terra, tali e tanti da non far sostare le persone nelle vie limitrofe limitando la scorrevolezza del traffico, riducendo (peraltro) anche l’inquinamento e lo stress? Perché non controllare il parcheggio esistente evitando un doppio pedaggio, quello ufficiale e quello delle persone che chiedono un obolo per sé? A volte mi pare che manchi del buon senso a chi amministra e gestisce… A volte credo che sia preferibile una fontana rossa in una città “vivibile”.

UPDATE 15.39: solo ora, leggendo i feed mi sono accorto che Luca affiancava anche lui il nome di Christo all’affaire Fontana di Trevi… non voleva essere un plagio il mio, semplicemente non lo avevo ancora letto (ma visto che poi c’è sempre qualcuno pronto a commentare ogni cosa leggendoci malizia o malafede, meglio precisare…).


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V-day per gli automobilisti romani

Del V-day grillesco andrò a dire dopo. Questa mattina però per la prima volta ho subito il traffico romano, al suo meglio dopo la tregua estiva, ed ho pensato che se proprio dobbiamo mandare a quel paese qualcosa o qualcuno, è in primo luogo l’arroganza stupida dell’italiano medio. Senza questo assunto, inutile sperare in liberatori sfoghi comici.

Per l’ennesima volta questa mattina mi è capitato di essere in moto, di attendere al semaforo il segnale verde, nella corretta corsia di canalizzazione e sotto agli occhi di due vigilesse con lo sguardo sveglio di un pesce di profondità e di sentirmi suonare dietro da un’auto che doveva girare a destra, direzione per la quale era già scattatato il semaforo.

Mi faccio un pò avanti, nonostante tutto, e sento la persona che continua a suonare, paonazza in viso e che mi manda a cagare senza interruzione, dandomi del coglione. Inutile far presente che prima di aprire bocca avrebbe dovuto guardare in terra la segnaletica orizzontale: queste persone sono allo stesso tempo stupide ed arroganti, un mix terribile che li fa credere sempre, anche contro l’evidenza più oggettiva, dalla parte della ragione. Le vigilesse, chiaramente, assistevano in silenzio.

La prossima volta, giuro, scendo e utilizzo l’idiota di turno come un pungiball! Evidentemente, spiace dirlo, con certe persone è inutile ragionare. E’ una sconfitta, ma pare sia proprio così. Grazie Roma…


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Estate romana 1.0

Il sito web che raccoglie tutti gli eventi culturali e di spettacolo legati a quel marchio storico che è l’Estate romana, fa venire i brividi per quanto è poco usabile e brutto.

Immaginate un contenitore di persone ed eventi come Roma, nel quale è difficile muoversi per sovrabbondanza (non lo è mai, secondo me) di informazione. Immaginate ora il sito che nel periodo estivo dovrebbe aiutare ogni singolo cittadino a scegliere l’evento o lo spettacolo con cui intrattenersi. Cosa immaginate?

Io, personalmente, immaginerei un’organizzazione razionale e navigabile dei contenuti, con un layout moderno ed accattivante (parliamo di uscire a divertirsi!), il cui deployment possa avvenire via browser (pc), tramite feed “canalizzati”, su apparati mobili (smartphone o telefoni di ultima generazione), via mail (modello Google Alert, non semplice newsletter) e che attragga un numero di visitatori elevatissimo tutti i giorni, perché luogo di incontro e di scelta dell’offerta culturale per milioni di cittadini e turisti.

Il sito attuale ha alcune di queste funzioni (feed), epperò mi sembra arretrato, stantio, poco leggibile. Credo che Zètema, Acea e Comune di Roma non abbiano lesinato fondi. Interact è d’altronde una società molto radicata nella PA capitolina, senza però alcun risalto nazionale. Eppure sono anni che gli viene affidato questo sito web.

Voi cosa ne pensate?