e non diciamo dove…
Atto primo.
La Nazionale di calcio, ma ne vogliamo parlare? Si perde, si può perdere e bisogna ammettere quando la sconfitta o l’eliminazione è meritata. Basta piagnistei all’italiana, scuse accampate, illazioni (pure fossero verità). L’Italia ha giocato bene 60′ su 270′. Preparazione atletica pessima, giocatori che ricordano il loro passato solo col nome (Vieri e Del Piero, ad esempio), altri alquanto ingenui (Totti), quasi tutti senza il sacro fuoco dell’agonismo (per il quale ti scoppia il cuore ma non molli), nessun gioco, nessuna regia. Qui sta la verità. Non diciamo che sono stati negati rigori o che siamo stati sfortunati o ancora che Svezia e Danimarca si sono messe d’accordo: pure fosse, noi non possiamo dare lezioni di sportività a nessuno e – soprattutto – se avessimo giocato bene le partite precedenti, vincendo, non ci sarebbero stati accordi o altre manovre a poterci escludere dai quarti di finale. Valeva per i mondiali e il troppo famoso arbitro Moreno, vale anche oggi. Punto.
Atto secondo.
Pugni e calci (anche) nella maggioranza di governo. Fini minaccia di dimettersi da vicepremier, vista l’ennesimo pacco a sorpresa firmato da Tremonti.
Atto terzo.
Berlusconi come Presidente del Consiglio denuncia brogli elettorali dei soliti “comunisti”.
1. Mi sono veramente rotto le palle di simili classificazioni, vogliamo andare avanti e discutere nel merito delle cose o consumarci di pugnette?
2. E’ gravissima una denuncia del genere, senza prove probanti, da parte di persona avente un ruolo istituzionale (e che ruolo!). Se è vero, il suo Ministro dell’Interno ne ha responsabilità. Se non è vero, è una buffonata cui purtroppo ci stiamo abituando. In ogni caso viene lesa l’immagine dello Stato.
3. Fossi un sostenitore di Forza Italia (e non lo sono!) mi sentirei anche offeso sentendo dire che siamo:”un esercito di professionisti del centrosinistra a danno dei nostri dilettanti, che puntualmente vengono fatti fessi”.