Piccola incursione nella mia vita privata. Ieri mattina sono andato di buon’ora a Fiumicino, aeroporto di Roma, per prendere un aereo Alitalia. Nel tragitto in auto tra casa e l’aeroporto faccio il check-in telefonico, così arrivo tranquillo e una volta tanto ho anche il tempo del caffé e del giornale. Primo annuncio, quando siamo ormai all’orario di imbarco: il volo è rinviato di venti minuti. Bene: ho anche il tempo di controllare la posta. Dopo venti minuti, un nuovo annuncio pospone ancora la partenza, di pari tempo. Infine, terzo annuncio: causa nebbia il volo è cancellato.
Sconcerto in tutti. In primis perché la nebbia a Roma raramente blocca l’aeroporto. Poi perché ti saltano tutte le riunioni pianificate per settimane in un colpo solo. Però ti rassegni, prendi la tua borsa e segui le indicazioni del personale di terra, che ti indirizza ad un banco iperaffollato di gente mugugnante e/o incazzata. Per smaltire la fila altro personale Alitalia rassicura tutti sul fatto che i biglietti, inclusi quelli elettronici, saranno rimborsati e che dunque possiamo tranquillamente andarcene. Nessun timbro, nessuna ricevuta: tutto sulla parola. Mostro anche il mio biglietto, così per sicurezza. Mi confermano che verrà stornato dalla carta di credito automaticamente.
Bene, prendo e mi dirigo al parcheggio per tornare in città. Arrivato al parcheggio multipiano mi viene un dubbio: non ho alcun pezzo di carta, meglio chiamare il call center Millemiglia e chiedere conferma. Volete sapere la risposta? “Guardi che per nebbia non sono previsti rimborsi di alcun genere”… Sconcerto. Ho pensato a quanti, fidandosi di un pirla in divisa, sono tornati a casa perdendo due-trecento euro di biglietto. Così torno indietro alla biglietteria e dopo quaranta minuti di fila, mi confermano che l’unica possibilità di non veder bruciato il mio biglietto è di spostare la data di partenza ad altro giorno, ovvero cambiarlo, con la solita solfa che è un biglietto economico soggetto a restrizioni (Roma-Pisa-Roma a 270 euro è economico???) e che quasi ti fanno un favore.
In quel momento ho pensato che… ma magari fallissero!