Ho un blog, ergo sono un blogger (a me piace semmai blogguer, à la française…). Riconosco però che il blog, come ogni altro mezzo di comunicazione, crea gruppi, circoli, conventicole e produce comportamenti e schizofrenie ben distinte e definibili. Poiché l’accesso è libero e il media è moderno, tecnologico, vrùum-vrùum-zoom-click-tà (cit. futurista?), l’osservazione è anche piuttosto divertente e lo scenario in divenire.
Che ci sia un fighettume eletto, volente o nolente, un pò autoreferenziale, direi che è innegabile. Per cui leggendo dopo tante polemiche gli articoli di Nicoletti (qui e qui), ho sottoscritto alcuni passaggi, condiviso poco, non capito e contestato molto, ma in fondo mi sono divertito nella lettura ed ho concluso lì i miei ragionamenti. Erano articoli, c’è libertà di pensiero e di stampa, ognun dica ciò che vuole, ci sono cose più importanti.
Invece la polemica monta e a leggere alcune blog star, pare che se la siano presa proprio a male… forse dimostrando, oltre al fatto che Nicoletti ha un pò quella puzza sotto il naso da intellettuale catodico, che la “conventicola dei blog che contano” ha una coda molto lunga, di paglia.
Per chiudere il ragionamento e per non esser tacciato di semplice invidia, indico un’altra categoria di blogger, che di questa è vittima: i vorrei ma non posso, quelli che invidiano il sucesso e il numero di contatti delle blog star e che per questo scrivono commenti al vetriolo, postano rancorose obiezioni, cercano l’illuminazione per luce riflessa. Ecco, non ci rientro, tanto per intenderci.