Non c’è nulla da fare. L’Italia è fatta così: pochi esteri sui nostri giornali e solo per il tempo in cui tali notizie in qualche modo di riguardano. Esempio ultimo, il caso Florence e Hussein, la giornalista di Libé e la sua guida, che dal 5 gennaio sono ostaggi in Iraq.
Nel periodo intercorso tra il rapimento e la liberazione di Giuliana Sgrena, se ne è parlato con un senso di “fraternità”. Oggi, che nessun giornalista italiano è in mano a terroristi, un bel colpo di spugna e nessuno si interessa più delle sorti dei due. Queste cose a me lasciano a dir poco interdetto. So però che siamo un Paese dalla memoria corta, evidentemente anche nel giornalismo.