Dopo questo referendum, viene in mente la canzone di Gaber, che solo rabbia viene nella mia mente dopo l’esito di questi referendum.
L’idea che tre italiani su quattro si siano astenuti su questioni così importanti, chi seguendo le indicazioni di quelle brutte facce vestite di nero (o bianco!) che da secoli appestano la nostra politica con ingerenze indebite, chi dando ascolto a politicanti da quattro soldi che per ruoli istituzionali mal rivestiti divengono “statisti”, chi perché ancora crede all’unto dal signore (e il minuscolo lo uso scientemente!), chi perché è figlio della Democrazia Cristiana “responsabile maggiore di vent’anni di cancrena italiana“, chi perché non capisce che la politica non è solo un diritto ma anche un dovere e l’astensione su un referendum è solo un semplice lavarsi le mani, un ni, non una presa di posizione univoca, chi perché preferisce ustionarsi le palle al mare, la domenica, chi perché ama riempirsi la bocca delle parole “amore” e “vita” salvo poi sputare al semaforo su un immigrato… ecco, se penso a tutto questo, mi viene solo in mente un augurio:
auguro a tutti voi, una futura e totale STERILITA’!
14 giugno 2005 alle 22:02
A me viene in mente l’Angiolieri: S’i fossi foco arderei lo mondo, s’i’ fossi vento lo tempestarei… etc etc. ‘Un me la ricordo tutta a mente, ma il concetto è quello.
15 giugno 2005 alle 10:02
Non è un caso: la canzone di Gaber richiama proprio l’"arrabbiata" di Angiolieri. Chapeau!
15 giugno 2005 alle 11:47
copincollo dalla mitica dg
http://danielagambino.splinder.com/
Il blues dell’astensionista attivo
Volevo andare, ma sono rimasta,
volevo il brodo,
ma mi hanno fatto la pasta.
L’ho presa uguale,
me la sono magnata,
io mi astengo,
dal fare polemiche,
io mi astengo dall’oppormi al destino,
ma sono attivo, come cittadino
Volevo scrivere un blog,
ma me ne guardo bene,
io mi astengo,
dal dire la mia,
esponetevi voi, che a me viene a noia.
Io mi astengo,
ma attivamente,
se c’è da fare qualcosa
io non faccio niente.
L’ho sentito ieri, astensionismo attivo, ne parlavano riguardo la conclusione del referendum, a proposito di chi non ha votato, coscienziosamente si è astenuto. Mi ha attivato la vena poetica…
17 giugno 2005 alle 09:27
vi siete dimenticati di chi si è astenuto per dire basta ad un istituto come quello referendario in cui l’1% della popolazione chiama il 100% della popolazione a dire sì o no (esterma sintesi di pensiero!) su questioni che toccano probabilmente la sfera più intima dell’essere umano.
Vi siete dimenticati di chi non ha votato proprio per non ascoltare chi gli metteva in bocca parole come "4 sì per la vita" o "sulla vita non si può votare"…
vi siete dimenticati di chi non se l’è sentita di dare un giudizio sommario perchè questioni come quella della vita non si possono capire e giudicare, x cui non volevano essere strumentalizzate…
Vi siete dimenticati chi non la pensa esattamente come voi e quindi lo avete tacciato di incivile o inetto senza andare al di là di quello che vi hanno messo in testa…
Vi siete dimenticati che nessuno ha mai chiesto la nostra opinione su altri temi o in forma propositiva e non abrogativa…
Vi siete dimenticati…
19 giugno 2005 alle 12:10
Ricky, se sono questioni su cui non è possibile nè pensiero nè giudizio, dovevi votare per abrogare la legge (frutto di pensieri – diciamo – e giudizi morali)
20 giugno 2005 alle 10:39
Non mi sono dimenticato di nulla, personalmente. Forse di chi si è dimenticato o chi magari in buona fede non ha votato stanco dei soliti teatrini "radicali". Ma quanti siete? E quanti sono invece quelli che si sono astenuti per una scelta politica o moralistica (che la morale è ben altra cosa)? Non credo nemmeno io appieno nel nostro strumento referendario, che è solo abrogativo e non propositivo e che vede il quorum come ago della bilancia onnipotente ancor più del guidizio di merito. Personalmente sono andato a votare e convinto di farlo. Hai ragione: è un problema di coscienza. Con la mia sono sereno. Ciao
9 gennaio 2007 alle 13:55
La dottrina di Dio, quella di Lucifero…. e quella di SchiettiHo chiesto a Schietti (l’inventore del moto perpetuo) un chiarimento sulla dottrina Luciferiana, quella di Dio e… quella di Schietti:In realtà succede cosi… mentre Dio più è stronzo e più viene supplicato di essere buono, e i fedeli gli ubbidiscono in tutto e per tutto nella speranza che sia buono almeno per qualche attimo ogni tanto, o che lo diventi nel momento della propria morte concedendo il paradiso…nella dottrina luciferiana, più Lucifero è stronzo,e più i fedeli lo supplicano che diventi ancora più stronzo. Quindi quando Lucifero fa de male, tutti inneggiano che ne faccia ancora di più. Ed i fedeli quando subiscono una punizione, ne invocano subito un’altra. Gi adepti non vogliono che Lucifero sia buono con loro, ma cattivo, cattivissimo. Esser uccisi da Lucifero è una grande aspirazione. Nelle messe di