C’era un episodio della saga Fantozzi, in cui al nostro i medici, scambiando le radiografie, gli diagnosticavano una morte molto vicina, ineluttabile. Non avendo più senso la sua vita, si toglieva ogni soddisfazione prima repressa, come ad esempio liberar peti nell’ascensore pieno.
La notizia di oggi, non fosse tragica, sarebbe appunto fantozziana: “Malato di cancro fuma sul bus, accoltellato. La sua risposta: «Ho le ore contate e faccio quello che voglio»”.
PS: ho finito ieri il libro di Terzani sulla sua malattia; leggendo la notizia di cui sopra, mi rendo conto di come siano diverse le persone e di come possano vivere diversamente la propria fine.