Quello di Adriano Sofri oggi sul Corriere. Merita una lettura, come sempre. Alcuni stralci per ingolosire i più pigri:
“Tutto partì da Piazza Fontana. Poi lanciammo la prima pietra (…) Noi oggi ci comportiamo nei confronti del racconto di piazza Fontana come se allora fossimo stati degli innocenti che dunque avevano il diritto di tirare la loro prima pietra. (…) Poi quando lhai scagliata non sei più innocente. E non a caso poi ne tiri unaltra e unaltra ancora. Fino a divenire un lanciatore di pietre. Quasi un lapidatore: persino a noi successe. (…) Lo choc della strage per noi fu fortissimo (…): ma tuttavia eravamo militanti politici con una grande voglia di fare la rivoluzione da tanti anni. Questo rende contraddittoria e parziale quella definizione di innocenza (…)”
Intanto la polemica istituzionale monta: dopo la pubblicazione della lettera inviata da Ciampi al ministro “Saltelli”, quest’ultimo ha risposto che istruirà la pratica “per cortesia” ma che giammai la controfirmerà. A leggere il Corriere ci regala anche un’insopportabile pezzo da operetta: prima smentisce di aver ricevuto la lettera, poi – messo alle strette – dichiara di aver trovato OGGI la lettera in ufficio. Complimenti.
2 aprile 2004 alle 11:33
ho letto tempo fa una definizione di innocenza che, secondo me, merita. l’innocenza si misura in maniera proporzionale al potere che ognuno di noi esercita sulla propria vita e la possibilità che ne deriva di influenzare il circostante. interessante soprattutto perché appartiene a una ex tossicodipendente che attualmente fa l’artista a new york e dopo la miseria nera conosce ora successo e tranquillità. nel corso della sua disintossicazione scattava una polaroid alg iorno per vedere se stesse acquistando potere. dice di essere ancora innocente.
2 aprile 2004 alle 23:01
innocenza è incapacità di cogliere quello che viene definito esperienza.
non legato all’età.
è purezza di sguardo sulle cose.
4 aprile 2004 alle 22:32
domenica in moto? ;-P
Monica
5 aprile 2004 alle 09:32
Non c’entra nulla, ma ti informo che sono tornata, più ottenebrata che mai! Ciao!
5 aprile 2004 alle 10:11
Ho apprezzato molto le vostre parole e la voglia di enucleare il significato di innocenza. Vista la gravità dell’argomento e della causa, per me innocenza è non essere colpevoli, innanzitutto. Partiamo dal concetto base, dalla banalità alla Catalano e non dimentichiamocelo mai. Poi affrontiamo il resto.
Per Monica: niente moto; è ancora in fase di lucidatura. Sarà presto rimontata e il motore ruggirà ancora sotto al mio corpo.
Per l’amica ottenebrata: bentornataaa!!