Sono quelli espressi da più parti sull’ultimo filmato degli ostaggi italiani. Io con reticenza ho parlato dei fatti precedenti, se non saltando di commento in commento su altri blog. Dunque qui utilizzerò le parole di Rudy che mi paiono sufficienti, chiare, precise:
E’ la domanda che ci siamo posti in molti, ieri sera, guardando l’ultimo filmato dei tre ostaggi italiani. Una domanda che il Foglio rilancia questa mattina in un editoriale dove spiega come qualcosa non torna nell’intera vicenda. Limpressione è che in questa storia sia insomma troppo legata allagenda politica italiana, dal che – scrive Ferrara – si deduce che bisognerebbe guardare nellampio sottobosco che è stato legato a Saddam ed al suo regime. Gli amici italiani dellIraq, quelli che si sono candidati a fare da mediatori, quelli nel libro paga, del dittatore, di cui si parlò per qualche giorno mesi fa. Certo è che Umberto Cupertino ha recitato in italiano il suo messaggio. Parole evidentemente concordate da qualcuno che oltre a conoscere l’italiano conosce a fondo le dinamiche politiche del nostro Paese. Un dettaglio che darebbe forza alla tesi secondo cui il sequestro è ormai parte di un un preciso piano politico supportato da strettisimi legami con l’Italia.
Detto questo, altri dubbi in tema Iraq e terrorismo: scandalo in vista per il programma Onu “Oil for Food”; molte ombre ancora sull’attentato di ieri a Damasco.
28 aprile 2004 alle 11:12
Sarebbe una messinscena? Tipo "Capricorn One"? Chissà quanto hanno pagato Quattrocchi per il ruolo del morto…
28 aprile 2004 alle 12:06
Ho scritto che è una messinscena? Ho scritto che i quattro erano attori attivi? Bah…
28 aprile 2004 alle 13:14
dietrologia. forse.M.