Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)

Marcenaro vs Verdurin

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Ieri Madame si è concessa un giro di valzer con John, il bel Fitzgerald Kennedy, volteggiando, come solo lei sa fare, nella storia. Un-due-tre, un-due-tre: “E Kennedy ordinò: la guerra non si fa!”. Ma che bravo Kennedy, ma che uomo. E quando l’America era la nostra America, e quando c’era lui, non Bush, ah, che nostalgia, che grande nostalgia contessa mia. Un-due-tre, un-due-tre: della Baia dei Porci lui non sapeva niente, gli zozzi della Cia menarono il fendente, e lui che non voleva, e uguale suo fratello, ma infine John gridò: ah no, la guerra non farò. Non sapeva mai niente, per quanto presidente. Un-due-tre, un-due-tre: e quando i generali volean ribombardare, con Kruscev già per mare e lui telefonò: ho detto già di no, la guerra non la fo. Sprizzava libertà, l’America d’antan, quanto quella d’oggi ha perso tutti i fan, quasi non sembra vero un tale condottiero, uno giammai guerriero e non per questo, meno battagliero. Un-due-tre, un-due-tre, e già la Verdurin pensava a un altro ballo, quando il dolce John finse un dolore al callo e senza un solo bacio le fece bellicoso: “Adesso bon! Si puntino i cannoni su Saigon”. [Il Foglio, oggi]

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