Sull’entusiasmo a sinistra ci andrei piano. Finché le schede non saranno controllate e il voto certificato, il margine è così limitato da suggerire la massima prudenza nei giudizi e nei commenti. Una vittoria c’è, chiaro, ma così piccola da non consentire trionfalismi. Dunque suonano stonate alcune voci.
Posso anche concordare sul principio di non assegnare presidenze alla CdL, ma occorreva dirlo subito, a urne calde? E perché alle critiche del centro-destra non si ricorda che anche loro scelsero Pera e Casini, di chiara appartenenza. O che nel 2001 attivarono subito due commissioni "ad hoc" come la Mitrokin e la Telekom Serbia per screditare la sinistra?
Se la CdL si lamenta che al Senato hanno preso più voti e meno seggi, perché non si è abbastanza tranchant da dirgli: "uè, bellezza, la legge l’avete fatta voi". E chiuderla lì. Perché l’hanno fatta sporca, ma anche male! Come anche per i voti all’estero, su cui si è speso Tremaglia e An per anni: tutti voti (o quasi) passati all’Unione.
O il fantasma della Grande Coalizione. Buffo vederla invocata da Berlusconi, dopo tanto veleno in campagna elettorale e tanta sicumera sulla vottoria della CdL. Qui non si stratta di escludere, ma di capire se c’è o meno governabilità. Se c’è, si governa (o ci si prova), punto e basta. Fosse anche per un seggio in più. Poi occorre chiaramente governare con grande equilibrio e rispetto di tutti, anche della metà dei cittadini che ha votato CdL.
Mi par di vedere che continua a mancare equilibrio e capacità politica, a sinistra come a destra. Questa è la cosa peggiore, secondo me. E quella che mi lascia in dubbio sul futuro dell’Italia.