Sono ridicolo. Oggi sono stato capace di litigare e venire alle mani in strada alle ore 8.15, assecondando quella vena di follia e di arroganza che lamento in una città come Roma. Tutto per rivendicare la mia ragione di stare su una corsia di svolta a sinistra, a semaforo rosso, mentre qualcuno suonava perché – pur essendo sulla corsia sbagliata – voleva andare dritto (semaforo verde). Bastava farmi un metro avanti e non ci sarebbe stato scontro. Invece no, da coatto quale evidentemente sono (e represso), sono rimasto fermo ed ho risposto allegramente agli insulti del camionista. Fino a scagliare un pugno contro il suo specchietto. E da lì, quello è sceso brandendo un crick lungo un metro (che gli ho suggerito di usare come supposta), mani in aria e parole di fuoco fino a quando non sono arrivati altri tre energumeni forse dello stesso cantiere che ci hanno separato. Ed io ero così stupido da non arretrare. Queste sono le cose che non sopporto di me. E degli uomini, in generale. Ridicolo.
17 agosto 2006 alle 11:11
Hai avuto la sfortuna di imbatterti in un italiano tipico, probabilmente un ultras di qualche squadra di calcio. In strada(stadio) leoni, nella vita coglioni… Avevi ragione te, hai fatto bene ad abbassarti ad usare il suo linguaggio perchè è l’unico che certe persone comprendono… ciao
18 agosto 2006 alle 12:30
Riconoscersi un difetto ha qualcosa di…divino A proposito di quello che scrivi il 6/8 ti chiedi se si inviano ancora i fax…nel 2006 al comune di Roma in alcuni uffici si protocolla ancora a mano come gli amanuensi medievali…per un totale di 80.000 pratiche l’anno.Ciao
22 agosto 2006 alle 04:39
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23 agosto 2006 alle 16:53
a Catania non usciresti vivo.si vedono scene ai semafori, chi reagisce scatena faide