A fine luglio, molti team internazionali si sono incontrati sul K2 ed hanno tentato di raggiungerne la cima. E’ una cima difficile e anche stavolta si è confermata purtroppo insidiosa e mortale: oltre ad uno sherpa, è morto Stefano Zavka, alpinista italiano. Don Bowie, della spedizione americana, si è fratturato le gambe nella discesa ed è stato portato in salvo da altri alpinisti, tutti in fuga dalla bufera che si stava scatenando in vetta.
Zavka e Vielmo, sono arrivati in cima troppo tardi, nel pomeriggio, quando tutti gli scalatori stavano ormai rientrando al campo base. Una leggerezza pagata a caro prezzo, soprattutto con previsioni meteo che per certa davano un netto peggioramento delle condizioni climatiche. Oltre a questa imperdonabile leggerezza, la spedizione italiana pare averne accumulate altre.
Perché Zavka ad esempio era l’ultimo a scendere pur non avendo la radio, che era invece portata da Vielmo? E perché questo era passato avanti nel momento in cui sentiva peggiorare le proprie condizioni, senza passare la radio a Zavka? Soprattutto, possibile che nessuno se ne è preoccupato e che solo al campo base si siano accorti della sua mancanza? E perché la famiglia di Zavka ha avuto le prime notizie dalla spedizione americana, mentre quella italiana non rispondeva dal campo base?
Eppure, di tutte queste voci, nessuno si è domandato di più.
Pingback: K2, la scomparsa di Zavka
18 novembre 2007 alle 23:13
disgustoso..non so come eri finito tra i miei feed..spero ti stia facendo i soldi con le pubblicità in compenso
19 novembre 2007 alle 07:56
Non vedo proprio cosa ci sia di disgustoso, avendo riportato domande e dubbi e voci giunte a me direttamente da partecipanti alla spedizione sul K2. Che ne hanno molte più di me, avendo vissuto l’esperienza. Aggiungo: la spedizione italiana era quella col budget più alto, molto più alto degli altri… eppure non hanno acquistato una radio per componente.
Ecco, fare domande dove non si vede trasparenza e verità non mi sembra disgustoso.
Mi sembra disgustoso e patetico invece lasciare commenti non argomentati, anonimi, infantili come il tuo.