Il Blog di Lebowsky

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La morte di Belle

Ho finito ieri sera di leggere La morte di Belle, libro di George Simenon. Ora, se qualcuno avesse intenzione di leggerlo in futuro, non porti avanti la lettura di questo post… perché ne svelerò la trama.

Ashby è un tranquillo professore in un college americano di provincia. Sposato, una vita regolare e monotona, ma rispettabilissima. Un giorno, una ragazza che ospita e che è la figlia di un’amica della moglie, viene trovata morta in casa sua, violentata. Lui non ne sa nulla ma era in casa: sospetti e giudizi della piccola comunità, anche in assenza di un arresto o di un’accusa ufficiale, minano la sua tranquilla vita. Ashby è ossessionato (questa è la parola giusta) dalla morte di Belle e dal sentirsi colpevole pur senza esserlo. Così ossessionato che tradirà la moglie una sera ed ucciderà la malcapitata conquista, per poi chiamare la polizia e costituirsi, nel ruolo che la comunità gli ha attribuito e in cui per ossessione anche lui si è rinchiuso.

Ecco, chiusa l’ultima pagina mi è venuta in mente Garlasco. C’è troppa leggerezza nei giudizi sulle persone. E troppa morbosità su crimini di questo tipo. A lungo andare, potrebbero generare mostri.