Questa mattina mi sveglio e resto cinque minuti davanti alla finestra, guardando il diluvio universale che viene giù. Cinque minuti in cui ho “beatificato” un buon numero di santi. Decido per somma pigrizia di rinunciare per un giorno alla Vespa, di non nascondermi dietro chili di materiale impermeabile per attraversare come un Mosé in motoretta le acque che dividono casa dall’ufficio. Prendo l’auto e via.
Scendo dunque sereno, l’umore appena adombrato dalla meteoropatia, convinto di restare asciutto fino alla meta. Da vero figo non porto mai l’ombrello: cosa mai saranno due gocce d’acqua! Il problema è che mi ero dimeticato dove fosse parcheggiata la mia auto ed ho vagato come un pulcino per tutte le strade attorno a casa prima di trovarla e di mettermi al riparo. Chiaramente in quei dieci minuti il temporale ha dato il meglio di sé.
Inziamo bene la giornata…