Stamattina, in una stazione ferroviaria di una grande città del nord, il Bobo trinca un cappuccino risibile e osserva i manifesti elettorali. Uno dei Ds fa (più o meno) così: “Il nostro progetto: abrogare il caro vita”. Il Bobo riflette. “Abrogare? Ma lo sanno che vuol dire “abrogare”? O vogliono davvero andare al governo e promulgare un decretino, per sancire che l’inflazione in Italia non esisterà mai più? E chi è lo stronzo che l’aveva istituita?” Il Bobo paga il suo cappuccino. Un euro e quaranticinque centesimi. Sale sul treno e fugge via.
ps abrogare v. tr. (ind. pr. àbrogo-ghi) [sec. XIV; dal latino abrŏgàre]. Revocare, annullare con atto di autorità pubblica quanto era stato in precedenza decretato; togliere validità giuridica a un ordine, a una legge.
11 maggio 2004 alle 16:19
m.
11 maggio 2004 alle 22:09
porca vacca, ma dov’è che il cappuccino costa un euro e quarantacinque? fortunati noi terroni