Il Blog di Lebowsky

"Tiente largo, ma datte 'n limite" (cit. M. Paolini)

Bobo's Version

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Il Bobo, giovedì scorso, torna da Milano e legge Barbarella Palombella, che sul Magazine del Corriere la butta là: “Pseudointellettuali e supersnob fuggono la folla domenicale che si spiaccica sui lettini al sole. Io la cerco. Mi diverto a osservare l’evoluzione umana sulle spiagge, da Rimini a Ostia. Adoro sentire le chiacchiere, le voci, mi appassiona il mercatino interetnico fra la biondona rifatta e l’Omar che vende il tanga brasiliano, mi diverte farmi massaggiare dalle cinesine per 15 euro. Penso che ci sia molto da imparare, dalla gente e dal mondo reale”.

Il Bobo ci riflette assai: “Ah, però! Questa qui è proprio come me… ci piace la gente semplice, stare insieme agli altri, mescolarsi all’uomo comune, fiutare gli umori profondi del paese. Che bello, che bello…” si dice il Bobo. Che poi prende carta e penna e scrive un biglietto:

“Cara Barbarella, stanco di cene in piedi, salotti, aperitivi, gite in barca; stanco di radical-chic e intellettuali da think tank vorrei invitarti, uno di questi week end, a Ladispoli o a Torvajanica. Per noi che amiamo la gente vera potrebbe essere molto bello. Ci sono tanti di quegli africani, carichi come somari, che vendono mercanzie colorate e improbabili, che ti chiamano “fratello”; addirittura alcuni si rivolgono alla femminucce con un meno prosaico “Ah bbella! Che vvoi?”. Forte, no? Poi è pieno di ragazzette di periferia, commesse e estetiste, con nomi tipo Shanty, Deborah e Luana (aggiungerei Suria, ndr); vedessi come contrattano con gli africani!!… divertentissimo. E soprattutto autentico. Di cinesine – che mi sembra di capire sono la tua passione – ce ne sono a iosa: con i loro cappellini di paglia e gli oli essenziali comprati al discount. E ancora: famiglie intere che si portano tavolinetto, sedie e abbacchio per consumare gustosi petit déjeuné sotto l’ombrellone: bambini con la maglietta di Totti che giocano allegri e si sputacchiano l’un l’altro: musica, musica, musica, stereo a volume altissimo e Renato Zero, Tiziano Ferro…; uomini e donne palestrati, uomini e donne cannone… un’umanità varia e sterminata. Caldo, odore di paranza fritta in olio riciclato, creme da sole alla maracuja. Fiat Tipo e fuoristrada con i vetri blu notte. File e file di gente comune, tutti spiaccicati come piace a te. Mi auguro davvero tu voglia accogliere festosa questo mio invito. Piuttosto, fai attenzione se decidi di portare il cane; lì ci sono tanti ragazzi – ma pensa che buffo! – che girano con pitbull, bulldog, rottweiler… non si sa mai. Rimango in attesa e ti omaggio, come sempre, della mia stima e della mia simpatia. Il Bobo.”

4 thoughts on “Bobo's Version

  1. vediti il post su ferrara e palombella su panduzza..
    scusate l’ignoranza …cos’è la PARANZA???

  2. IO consiglierei FERRAGOSTO alla PLAYA di CATANIA,o anche NELLE SPIAGGIUZZE della PROVINCIA… ihihihihihih!!!Forse,però,POARELLA,non ne ESCE MANCO VIVA!!:))) ipa

  3. Io voglio fare l’esclusivista del tour per la Campania (Costiera Amalfitana esclusa, ça fait trop chic).

  4. D’accordo, organizziamoci e mettiam su un Tour Operator! Questa sinistra in fondo paga bene…

    mi ricorda il film "I nuovi mostri", quando un tavolo ben assortito di architetti, assessori e riccastri si reca in una trattoria per mangiare "verace", roba come non si cucina più, genuina… In cucina Gassman e Tognazzi in una scena memorabile che si lanciano la trippa, le cipolle, che fanno a botte e che infine servono il minestrone al tavolo, con massimo soddisfazione dei commensali. Do you remember?

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