Si parlava col Bobo della puntata di Matrix con ospite Silviuccio nostro. Di come nessun giornalista, conduttore o controparte apposta convitata, incalzi mai il politico di turno con domande ficcanti. Di quanto il direttore del Manifesto ci ricordasse Fabbris. Del buttarla in caciara di Mentana che forse a Zelig sarebbe più a suo agio. E di come, infine, sia stata pessima l’uscita di Silviuccio nostro sul “dio com’è magro Fassino” (ed a seguire delle spigolosità dello stesso in un rapporto “stretto”). Ah che bella campagna elettorale che ci aspetta… in punta di fioretto. E che bello pensare che l’Unione al completo o quasi presenzi sul palco come appena uscita da una copisteria, con le copie del Programma (ah, finalmente!) rilegate a spirale. Quale basso profilo, vicino al popolo! Se però fosse voluto e non fosse, invece, questione di pressappochismo. Evviva il triciclino, ordunque, i radicali e gli scampati socialisti, che almeno battono i piedi su un nodo irrinunciabile della politica italiana e della sinistra, la laicità dello Stato! Alla facciaccia della Margherita e di quell’essere Rutelli, che ha pensato bene di includere nelle proprie liste anche chi coordina Scienza e Vita… Proprio una bella campagna elettorale.
11 febbraio 2006 alle 21:48
Non hai notato che le luci che inquadravano Mentana erano molto diverse da quelle soft e “attenuarughe” del premier?e poi a fargli domande serrate, non credo risponderebbe se non con gli argomenti che interessano a lui, vedi la sua opsitata a La7 qualche mattina fa , la povera giornalista pur tentando di insistere alla fine ha dovuto cedere al suo monologo.”non c’è più niente da fare…”B.Solo