Sull’Iraq continuano a piovere morti ed attentati, quaranta o cinquanta al giorno, così tanti che mi piacerebbe conoscere una stima complessiva delle vittime dall’inizio del conflitto ad oggi. Di questo passo, si pacificherà per inerzia: non resterà nemmeno un civile in Iraq.
In Afghanistan però è diverso. Qui ci avevano detto che era proprio finita-finita… che era un successo assoluto. Che la democrazia e il rispetto per le donne imperavano ormai sovrani. Invece pare proprio di no, come potevano sospettare i meno ciechi.
Che esportare la democrazia sia un tantino più complesso che imbracciare un fucile e imporre la propria idea di ricostruzione?