Dopo il post della scorsa settimana, in assenza di una risposta da parte di Nichi Vendola (che attenderemo comunque, qualora lo vorrà) e nell’impossibilità dunque di strutturare un confronto diretto con Ivan Scalfarotto, ho deciso di dare un seguito alla disponibilità e celerità di quest’ultimo proponendo un’intervista.
Motivo del contendere della scorsa settimana, le dichiarazioni rese a Le Iene da Vendola ed inerenti i diritti civili ed individuali da riconoscere a gay e lesbiche in Italia. Vista la non risposta di Vendola alla mia richiesta via Twitter e la mia passata esperienza nella comunicazione politica via web (nel 2001 seguii la realizzazione dei siti web per Francesco Rutelli e Vincenzo Visco), la prima domanda verte proprio su Internet:
- Il media digitale entra sempre più nella comunicazione dei partiti e dei singoli parlamentari/sindaci; l’impressione quasi sempre è però che adottino Internet senza conoscerla e capirla, semplicemente perché è di moda e perché – a basso costo (qui ci sarebbe da discutere parecchio, purtroppo) – gli garantisce un’ulteriore cassa di risonanza. Non rispondere è dunque la norma. Ho visto che ti muovi sul web con disinvoltura ormai da diverso tempo, puoi dirmi a valle di questa esperienza cosa ne pensi, se è funzionale ed utile allo scopo e come vedi e giudichi i colleghi che oggi sono presenti sul web?
- Torniamo al tema principale. La tua critica a Vendola era di aver fornito risposte “diplomatiche” e di estrema moderazione sui diritti che garantirebbe qualora Premier a gay e lesbiche. Una moderazione che sottolineavi potesse far intendere la volontà di intercettare quel voto moderato-cattolico così ambito nel nostro Paese. C’è stato un chiarimento successivo con lui?
- Quali sono le tue indicazioni in merito e cosa auspicheresti per la nostra legislazione (per chi non avesse letto il tuo libro)? Quali diritti, da subito, andrebbero riconosciuti alle coppie gay e lesbiche?
- Concordo con te che l’Italia resta assolutamente arretrata sui temi dei diritti delle coppie. Aggiungo io che ciò è vero anche nel caso di coppie etero. Che siano Pacs, Dico o XYZ, sono ormai un’urgenza. Da questo punto di vista il Pd stesso non sembra in grado di formulare una proposta unica. Sarà mai possibile secondo te garantire a tutti pari diritti (e doveri)?
- Stiamo assistendo, prima a sinistra poi a destra, ad una frantumazione politica in controtendenza alla scelta maggioritaria indicata da un referendum. Il Pd ha rappresentato forse un’illusione più che una speranza per molti suoi elettori della prima ora, ma alcune uscite potrebbero avergli giovato in termini di coerenza (Rutelli & Co.). C’è chi come te, Marino, Serracchiani, Civati, Renzi ed altri si spende ogni giorno all’interno del Partito per affermare una sua visione più nuova, costruttiva, moderna. Pensi sia possibile vincere le resistenze interne di un apparato ormai “vecchio” ma ingombrante?
- Ultima domanda: convinci un elettore deluso dal Pd degli ultimi anni a votarlo… Lo so, è la domanda più difficile 😉
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